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Una discussione su FriendFeed riguardante Where The Hell Is Matt, di cui ho parlato in questo post, mi ha fatto venir voglia di cercare le Top Ten dei video di YouTube. Qui sotto quel che ho trovato (il numero indica i milioni di views, raccolte il 5 gennaio):

  1. La stessa YouTube raccoglie in questo post i suoi “Most memorable videos” dell’anno passato. Ci sono, tra gli altri, Frozen Gran Central (14,8m) e, appunto, Dancing 2008 di Where The Hell Is Matt, che ha oltrepassato i 16m
  2. Citato nell’elenco precedente, ma che merita segnalazione a sé, è Pork and Beans dei Weezer (purtroppo non si può embeddare). Un incredibile remix: hanno creato un video musicale usando i personaggi delle “hit” di YouTube. Meta YouTube? Circa 16m di views
  3. ABC News, con l’aiuto di Neatorama, ha montato i cinque video più “virali” dell’anno scorso. Si trova a questo link.
  4. I preferiti 2008 in Gran Bretagna: Telegraph.co.uk
  5. ReadWriteWeb: nella revisione 2008 della classifica compare Ahahah (quasi 72m)
  6. Ancora RWW: nella rassegna del 2007 era citato invece Guitar (54m)
  7. 2006, Sidney Morning Herald. Sono presenti, tra gli altri, Geriatric1927 (2,8m) e Free Hugs (36m)
  8. Ancora 2006, AlterNet (che prende spunto da una pagina che non esiste più) Ci sono gli OK Go (43m)
  9. In questa pagina YouTube si trovano i video più visti di sempre, e oggi appare chiara una predominanza di contenuti NON user-generated. Non si trovano più Mentos e Diet Coke. Fa pensare
  10. Wikipedia ha una bella raccolta dei più interessanti Fenomeni Internet Di Tutti I Tempi (e di ogni settore)

Di LonelyGirl15, Ask A Ninjia, Noah Kalina ho già parlato. E la raccolta e Da notare che i più video più visti non sempre sono i più famosi. E viceversa. Per esempio di Dramatic Look, che comunque è a più di 12m, si è parlato molto, mentre Ahahah passa in secondo piano. Chiaro: Ahahah è puro “fun”, senza struttura, progetto, idea. Niente format, lavorazione, niente di niente. Nessun significato. Eppure raccoglie attenzione. E pone molti interrogativi.

Ho già pubblicato in questo post una riflessione su LonelyGirl15, che non esito a definire “primo serial per la Rete”. Sempre in quell’articolo trovate diversi link che permettono di ricostruirne la storia e il percorso di progettazione del format. Un caso di indubbio successo di “media per il terzo schermo”. Qua sotto propongo il primo video.

The machine is us / The machine is using us. Sono i due aspetti luce / ombra, yin e yang, della Rete, e in particolare di Google e gli altri sistemi che cercano di catturare i nostri “input” per capire le nostre abitudini. Così facendo ci restituiscono sistemi più efficaci – e ancora nulla rispetto alla prospettiva futura del Web Semantico, ma questa è la classica altra storia.

Comunque sia, il video le prof. Wesch che allego qui è un magnifico riassunto del “nuovo web”, o Web 2.0 se vogliamo dir così. E’ il web delle persone, e anche qualcosa di più.

Lonelygirl15 L’evento più curioso che mi è capitato quantomeno durante gli esami, se non durante il corso, è stato quando una studentessa (soooorry nn ricordo il nome e ho perso gli appunti, as usual :) mi ha detto che secondo lei l’ipertestualità è un problema per la narrazione. Sì, be’, certo, ok in ottica generale, ma qui ragionavamo su nuove possibilità.

Il punto di vista è importante, validissimo, e merita riflessioni. La mia risposta è stata che però qualche idea a riguardo, nel Web 2.0, c’è. La prima è la navigazione “orizzontale” che sempre si sviluppa su quei siti, per Related (e tag) o per User. La seconda è che proprio Lonelygirl15 però potrebbe essere considerato come esempio di serial (prendiamo in prestito questo termine televisivo) video ipertestuale. Ha un suo sviluppo e una sua storia, ma è stato pensato per vivere e diffondersi in Rete. Entrando più o meno da qualsiasi episodio, è possibile ricostruirne la storia, come e meglio di quanto accade con le stagioni di un telefilm. In ogni caso, ogni video è autonomo.

Non sono uno specialista di tv, anzi chiedo aiuto per un eventuale confronto. Lo ritengo però un milestone tra i format specifici per la Rete.

Un po’ di link: i soliti canale YouTube, sito istituzionale e primo video. Più interessante la pagina su Wikipedia, ma quelle veramente importanti sono sul wiki proprio di Lonelygirl15: a questo indirizzo si trova tutto il materiale possibile e immaginabile sul format, anche dal punto di vista tecnico. Da non perdere.

La storia di Wired si trova a questa pagina. Io di Lonelygirl avevo già parlato in altre occasioni.